Prima di iniziare, voglio darti una notizia importante che nasce da molti feedback ricevuti (come ben sai, c’è il link in fondo ad ogni newsletter). Dalla prossima settimana il nostro appuntamento diventerà bimestrale, ovvero ogni due settimane.
Mi leggerai con meno frequenza ma troverai contenuti più succosi e di ispirazione 😁.
Come sempre, se ti va di dire la tua, rispondi al questionario che trovi in fondo a questa newsletter così che possa trarre spunto dalle tue preferenze! 🙏🏻
Grazie di cuore.
Allora, di che cosa parliamo oggi?
Lo sapevi che ieri è stata la Giornata internazionale della felicità?
Sì, oggi parliamo di felicità perché spesso ci dimentichiamo di essere felici e troppo spesso ci dimentichiamo che la felicità è una scelta e che spetta a noi decidere di renderla o meno parte della nostra vita.
Come sempre, vorrei darti uno spunto di riflessione ed il mio punto di vista su questo concetto.
Sei pront*? Partiamo!
Che cos’è la felicità?
La felicità è un’emozione, uno stato emotivo, uno stato mentale.
Nel Buddhismo si parla di felicità relativa ed assoluta.
La felicità relativa è la felicità legata agli eventi: sono felice quando accade quella determinata cosa.
Se ci pensi lo diciamo spesso: sarò felice solo quando avrò raggiunto quel risultato, quando avrò ottenuto quel lavoro, quando avrò trovato il fidanzat*, avrò comprato la casa.
Il concetto di felicità relativa è molto pericoloso perché stiamo dicendo al nostro cervello che possiamo essere felici solo se accadrà quel determinato evento.
E che succede se quella cosa tanto attesa non si verifica? Che succede se le nostre aspettative vengono disattese?
Così facendo stiamo lasciando agli eventi esterni il potere di condizionare il nostro stato d’animo, i nostri pensieri.
I pensieri negativi iniziano a diventare insistenti e incessanti, pensieri riguardo al nostro fallimento, inadeguatezza, incapacità.
L’epilogo è presto detto.
La domanda a questo punto sorge spontanea: ok, ho capito che non devo lasciarmi condizionare, ma come si fa?
Partiamo da un concetto importante.
Le cose brutte accadono e non sarei sincera né con te né con me stessa se ti dicessi che io ne sia immune.
Mi abbatto esattamente come te, mi rattristo e mi inca**o come te.
Quello che però ho imparato a fare in questi anni è velocizzare il processo di “guarigione”.
Ho imparato ad osservare le cose che accadono dall’esterno, senza immedesimarmi e chiedendomi:
Posso fare qualcosa nel breve o nel lungo periodo per risolvere la situazione?
Questa domanda è la chiave.
A volte posso e a volte no.
Quando non posso, mi rasserena molto sapere di aver valutato tutte le opzioni possibili. Ho fatto ciò che ho potuto, il resto non dipende da me.
Mi spiace.
Si tratta di una presa di consapevolezza che non deve essere interpretata come un “gettare la spugna” ma un: ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità.
Non puoi pensare di risolvere tutti i mali del mondo, quello che però puoi fare è fare la tua parte.
Con questa consapevolezza, ci leghiamo al concetto di felicità assoluta.
Abbiamo detto che la felicità è uno stato mentale e in quanto tale sono i nostri pensieri a determinarla.
Se voglio dunque essere felice a prescindere dagli eventi, devo imparare a controllare i miei pensieri facendomi la giusta domanda e rendendomi consapevole del fatto che non tutto dipende da me.
La seconda cosa è imparare ad apprezzare ciò che abbiamo ed esserne grati. La gratitudine per il nostro presente è il primo passo verso una mente ed un cuore più leggero.
Fai questo cambio di paradigma: fai felicemente invece di pensare ad essere felice.
Impegnati per fare ogni giorno ciò che ami, ciò che ti appassiona.
Lotta e fai in modo che ogni ora della tua giornata sia dedicata a ciò in cui credi. Facendo felicemente imparerai ad apprezzare ogni piccolo gesto ed ogni piccolo momento.
Fai felicemente il tuo lavoro e se dovesse accadere un evento spiacevole, valuta ciò che puoi fare per risolverlo e se non dovessi riuscirci, saprai che indipendentemente da quella situazione, continuerai a lavorare con la stessa passione e determinazione di prima, perché la tua felicità nel lavoro non dipenderà da quel singolo evento.
Questo è la felicità in termini “assoluti”: essere felici a prescindere dalle condizioni esterne.
La felicità è uno stato interiore e parte da te, dai tuoi gesti, dalle tue azioni e dai tuoi pensieri. La chiave è vivere felicemente.
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