Il mondo del lavoro sta cambiando e le dimissioni ne sono la dimostrazione.
È con questa frase “saremo tutti licenziati!” che si apre il primo capitolo del libro Inventati il lavoro di Jacopo Perfetti.
Frase forte, non è vero? Appena l’ho letta, ammetto di aver fatto un balzo sulla sedia.
Quello che ti racconterò in questo articolo cambierà per sempre la tua percezione del lavoro.
Ti spiegherò come il mondo di oggi stia cambiando in modo radicale e quanto sia importante non solo farci trovare preparati ma soprattutto sviluppare l’atteggiamento corretto per affrontare questo cambiamento.
Sei pront*? Si parte!
Contenuti dell'articolo
Una premessa importante.
Qualche mese fa ho dato le dimissioni dall’azienda per cui lavoravo perché ero sempre triste, insoddisfatta ed arrabbiata. Avevo perso energie (il lavoro me le risucchiava), entusiasmo e vivevo una vita completamente apatica. Il lavoro mi stava letteralmente divorando.
Lascia che ti dica una cosa. Se nel leggere stai provando qualcosa di vagamente simile a quello che ho appena scritto, vai avanti con l’articolo perché so che ti aiuterà.
Più avanti capirai perché.
Come ti ho detto all’inizio, il mondo del lavoro sta cambiando. Ci sono i dati a confermarlo, le aziende ma soprattutto ci sono le persone a dirlo.
I dati della Big Quit (La grande dimissione), così come è chiamata negli Stati Uniti sono a dir poco incredibili e quello ancor più incredibile è che la maggior parte delle dimissioni volontarie registrate riguardano persone che lasciano il posto fisso senza avere un “piano B”, senza dunque aver trovato un nuovo lavoro.
Non è sorprendente? Se solo penso alla generazione dei Boomer (1946-1964) di cui i miei genitori fanno parte e di quanto il posto fisso fosse considerato un privilegio, mi sembra pazzesco!
Mi viene in mente il film di Checco Zalone “Quo vado?”:
Il mondo del lavoro sta così cambiando che…
Il posto fisso non è più un privilegio, anzi, per molti (me compresa) è diventato meno importante rispetto alla propria salute e al benessere fisico/mentale.
Pensa ad esempio durante questa pandemia di Covid19 quante persone che lavoravano in grandi aziende, da fatturati stellari, multinazionali di successo siano rimaste a casa in cassa integrazione.
E ancora…
Un’analisi condotta dall’Ufficio Studi Confcommercio sulla chiusura delle attività nel 2020 ha registrato una scomparsa di circa 350.000 imprese del commercio non alimentare e dei servizi a causa della pandemia.
E ancora…
Air Italy, compagnia di bandiera e che mai avremmo pensato potesse fallire, ad inizio Gennaio ha inviato le lettere di licenziamento ai suoi dipendenti. Ho degli amici molto cari che lavoravano lì 😔
Certo, so cosa starai pensando: “c’è stata una pandemia, è vero, ma si tratta di un evento raro”.
Sono d’accordo con te che lo sia, per fortuna aggiungerei.
Ma la storia è piena di eventi rari come l’arrivo della peste nera, la Grande Depressione in America, le Guerre Mondiali, il terremoto di Haiti, e potrei citarne molti altri. Tutti eventi rari ma che hanno cambiato le nostre vite.
Il punto su cui vorrei fare una riflessione con te oggi riguarda il fatto che tutto ciò che è successo negli ultimi due anni ci ha fatto completamente stravolgere il modo di vivere e pensare la vita.
Non si tratta più di avere o meno il posto fisso, si tratta di come vuoi vivere la vita.
Permettimi un esempio personale: la mia storia.
Avevo un posto fisso, una “privilegio” appunto. Durante la pandemia ho continuato a percepire il mio stipendio regolarmente, compresi gli incentivi guadagnati come venditrice.
Arriva la pandemia e la mia vita ha un freno. Tutto ciò che fino a quel momento era ok per me, diventa una prigionia.
Avevo sempre saputo che il lavoro che svolgevo non sarebbe stato il “lavoro della vita” ma mai fino a quel momento, al momento in cui siamo stati costretti a vivere in casa e ad isolarci, avevo percepito la mia insoddisfazione e totale mancanza di passione per ciò che facevo.
Cosa era successo? Perché ho dovuto aspettare un evento catastrofico per dimettermi?
La pandemia aveva portato a galla le mie debolezze, il mio senso di inutilità nei confronti del mondo e mi ha aiutato a comprendere che preferivo vivere una vita felice senza uno stipendio fisso, piuttosto che alzarmi la mattina apatica e triste per il resto della mia vita.
Ho imparato che dare un significato alla mia vita era più importante che avere lo stipendio a fine mese.
E come me, centinaia e centinaia di altre persone hanno fatto questa scelta.
L’Osservatorio sulle partite Iva ha registrato che nel terzo trimestre del 2021 sono state aperte 107.024 nuove partite Iva con un incremento dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.
Con questo non voglio in alcun modo denigrare il posto fisso, anzi! Io stessa l’ho avuto per oltre 14 anni e ne sono grata ogni giorno perché mi ha permesso di fare ciò che faccio oggi e diventare la persona che sono oggi.
Quello che voglio dire è che se non sei soddisfatto del lavoro che hai, se ti senti infelice, in gabbia, incastrato, frustrato, anonimo o irrilevante, non aspettare che arrivi un’ennesima pandemia, cambia!
Decidi perché vuoi qualcosa per te e non perché la decisione è frutto di una conseguenza!
La maggior parte delle persone con cui affronto questo argomento sono perfettamente consapevoli di ciò che il lavoro sta provocando alla loro esistenza ma non riescono a prendere quella decisione.
Non riescono perché hanno paura di cosa accadrà, del giudizio degli altri, di non potersi mantenere, dei figli, del mutuo, dell’età ecc. Tutte paure legittime se pensate razionalmente ma nessuna davvero reale. Le paure sono idee non dati di fatto.
Come faccio a prepararmi al cambiamento?
E allora se hai imparato che il cambiamento prima o poi arriva, come fai a farti trovare preparat*?
La risposta è semplice. Allena il muscolo del cambiamento ogni giorno. Bastano anche cose piccole come:
👉🏻 fare una strada diversa dal solito la mattina per andare al lavoro
👉🏻 fare una telefonata “scomoda”
👉🏻 chiedere aiuto ad un collega che non ci sta molto simpatico
👉🏻 leggere un libro di un genere diverso o di un autore diverso
In questo modo allenerai la tua mente ad abituarsi al cambiamento e soprattutto imparerai ad accettarlo e ad affrontarlo come momento di evoluzione.
Perché il cambiamento è parte della vita, prima o poi arriva (lo abbiamo visto).
L’evoluzione invece dipende da uno stato mentale, è una questione di atteggiamento. È il modo in cui viviamo il cambiamento.
La vita è davvero una questione di atteggiamento e di come decidi di voler affrontare le cose: subirle passivamente o viverle in modo attivo.
Personalmente ho deciso di vivere in modo attivo e di continuare ad evolvermi. Le dimissioni sono state una delle grandi evoluzioni che hanno fatto parte della mia vita.
Proprio perché sono convinta che dobbiamo “aggredire” la vita e non “farci aggredire”, ho realizzato un corso al cui interno trovi la strategia che ho utilizzato per prendere la decisione di dimettermi e tutto quello che ti serve per prendere consapevolezza.
Scoprirai il tuo perché, valuterai con attenzione se la scelta giusta e che persona vuoi diventare nella tua vita.
Il percorso si chiama Quasi quasi…mi dimetto!.
È totalmente gratuito e le persone che lo hanno fatto mi hanno detto di averle aiutate a fare chiarezza.
Penso che non ci sia nulla di più bello e potente di vivere una vita consapevole.
Quando decidi davvero cosa vuoi, si aprono infinite opportunità.
Fede
Ps. sarei davvero felicissima se lasciassi un commento con qualche feedback qui sotto al post. Per me sarebbe davvero bello sapere cosa pensi 😃