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Come faccio a scegliere il lavoro che fa per me?

Come faccio a sapere che il lavoro di oggi, l’azienda per cui ho deciso di candidarmi sia quella giusta?

Eh, questa è davvero una bella domanda.

Nessuno di noi ha la sfera di cristallo e nessuno potrà mai sapere con certezza cosa accadrà nel nostro futuro, se dunque quell’azienda sarà o meno quella giusta. Quello su cui però possiamo lavorare ed abbiamo il pieno controllo, è capire cosa desideriamo per noi stessi, per la nostra vita personale e professionale.

Hai presente quando chiedi a Google Maps di portarti in un posto? Per essere sicuri che accada, è necessario che tu inserisca l’indirizzo corretto.
Ecco, la stessa cosa succede quando scegli un’azienda o una professione. Se non sai dove andare, difficilmente arriverai a destinazione.

Magari potrai sbagliare strada, cercare delle scorciatoie, o magari allungare il percorso perché ti vuoi fermare in un posto per approfondire, ma se sai qual è la destinazione, prima o poi la raggiungerai.

Per poterlo fare, dovrai necessariamente partire da te.

Mi spiace, ma non conosco altro modo se non quello di capire come prima cosa qual è la tua destinazione, che cosa vuoi per te stess*, quali sono le tue aspirazioni, come ti vedi nel futuro e quale persone vorresti diventare.

In questo articolo vorrei riflettere insieme a te su quali sono gli aspetti più importanti da considerare quando si è alla ricerca del “lavoro ideale” (posto che si possa chiamare così!) partendo dalla propria identità e da cosa desideriamo per passare alla parte più pratica con consigli su cosa valutare.

La ricerca del lavoro è un viaggio nel mercato delle professioni ma prima di tutto è un viaggio dentro se stessi. Se non sai cosa vuoi, non saprai mai dove andare.

Il lavoro che fa per te, parte da te

Sembra uno scioglilingua ma è così: se vuoi scoprire qual è il tuo lavoro ideale, come prima cosa dovrai capire che cosa vuoi. So che può sembrare banale ma credimi quando ti dico che non è per nulla scontato!

Nel mio lavoro incontro decine e decine di persone che mi chiedono di aiutarle a cambiare lavoro e quando chiedo loro cosa gli piacerebbe fare, mediamente la risposta é: “Boh, non lo so. Al momento l’unica cosa che mi interessa è andare via da lì. Poi si vedrà”.

Quanto ci piace dire “poi si vedrà!”! È una di quelle frasi che personalmente non sopporto perché ci de-responsabilizza, lascia agli altri (chi poi ??!) il potere di decidere per noi. Il punto è che se non decidiamo noi per noi stessi, davvero qualcun altro lo farà. Ed è questo quello che vuoi?

Capisci chi sei e capirai che cosa vuoi

Sembra una minaccia, vero? In realtà è la cosa più semplice che possiamo fare per partire.

A volte penso a quando ero bambina e a cosa rispondevo alla domanda: “Tu cosa vuoi fare da grande?”. Non ricordo minimamente quale fosse la risposta e se devo essere del tutto sincera, non ricordo nemmeno di averci mai pensato. Forse avrei potuto dire qualcosa legato allo sport (sono da sempre una grande sportiva) ma a parte questo non ho mai avuto grandi aspirazioni.

Tempo fa pensavo che questa cosa mi avesse penalizzato, che il non avere una carriera lineare non solo fosse uno svantaggio ma che limitasse le mie prospettive professionali.

Fortunatamente non è così, anzi! Oggi sono sempre di più le persone che scelgono di intraprendere nuove strade, di variare la propria rotta perché non più soddisfatte di ciò che fanno o semplicemente perché hanno voglia di fare qualcosa di nuovo, di diverso!

E allora ecco che diventa fondamentale sapere cosa si desidera, quali sono le prospettive per il futuro. Di seguito ti riporto qualche domanda utile a cui ti consiglio di rispondere per iniziare a fare un po’ di chiarezza:

👉🏻 Quali sono le tue aspirazioni/passioni?
👉🏻 A cosa ti piacerebbe dedicare la maggior parte del tuo tempo?
👉🏻 Cosa manca oggi nella tua giornata lavorativa e a cui non vorresti più rinunciare?
👉🏻 Di quali persone vorresti circondarti?
👉🏻 Se non dovessi aver bisogno di lavorare, faresti il lavoro che fai oggi? Se la risposta è no, cosa faresti?
👉🏻 A cosa pensi quando sei solo/a?
👉🏻 Cosa fai quando trascorri del tempo da solo/a?

Valori

Il passaggio successivo è quello di capire quali sono i tuoi valori, ovvero quello che è importante per te. Tieni presente che conoscerli significa prendere le decisioni migliori per te, significa seguire ciò che sai essere qualcosa che ti renderà felice nel medio lungo termine.

Questo non significa che saranno decisioni facili o condivise, anzi, molto probabilmente il contrario! Spesso ciò che è in linea con i nostri valori non è “in linea” con l’opinione comune, con quello che le persone dicono che farebbero al nostro posto. Il punto è che quelle persone non ci sono al nostro posto, lì ci siamo noi e la decisione spetta a noi!

Lascia da parte dunque quello che dicono le persone e pensa a ciò che è importante per te. Pensa ai valori come allo stato emozionale verso cui vuoi tendere come ad esempio: amore, salute, stimolo, etica, crescita. Prendi carta e penna ed inizia a scrivere.

Per aiutarti, puoi chiederti:
👉🏻 Cosa mi dà lavorare in quel posto?
👉🏻 Come mi sento in quel posto?
👉🏻 Cos’è importante nel lavoro che faccio?
👉🏻 Cosa significherebbe fare un cambio?

Ricorda, cambiare non significa mollare, bensì vivere secondo i proprio valori.

Ikigai

Come vedi parte tutto dalla consapevolezza. Se non sai cosa desideri e non sai quali sono i tuoi valori, cosa è importante per te, difficilmente saprai dove andare. Ricordi Google Maps?

Facciamo un ulteriore passo avanti. Mai sentito parlare di Ikigai?

ll concetto di Ikigai si basa su una filosofia di vita giapponese che si concentra sulla ricerca e il perseguimento di un senso di scopo o significato nella vita. Ti dice qualcosa? Se cerchi questa parola nel web, è molto probabile che tu ti imbatta in questa immagine:

Questa immagine spiega molto bene cosa significa vivere avendo uno scopo. Immaginati di vivere una vita in cui fai qualcosa che ami fare, che sei brav* a fare, che serve agli altri e per cui sei pure pagat*. Bingo, no?
Ecco, ora trasforma questo concetto nella ricerca del lavoro ideale e chiediti:

👉🏻 Cosa amo fare? Quali attività?
👉🏻 Cosa so fare bene o gli altri mi riconoscono saper fare bene?
👉🏻 Di cosa ha bisogno il mondo? Come potrei portare il mio contributo?
👉🏻 Per cosa potrei essere pagat*? Come potrei mettere a disposizione le mie competenze così da avere un ritorno?

Figo, no?

Mezzo, carriera o vocazione?

Ecco un’altra domanda interessantissima per capire come fare a scegliere il lavoro che fa per me.

Come vedi il lavoro?
Il modo in cui guardi il tuo lavoro influenza la scelta ed il tuo grado di soddisfazione.

Il lavoro come mezzo è quel tipo di lavoro che fai per necessità, che ti permette di mantenerti, di far stare bene la tua famiglia ma che non ha niente a che vedere con la passione. Diciamo che vedi il lavoro come qualcosa da fare ma non necessariamente qualcosa che ti deve piacere. Sei dell’idea che la vita sia al di fuori. Il lavoro è solo lavoro.

Il lavoro come carriera è quel lavoro che ti permette di realizzarti. Sei una persona che ha voglia di diventare un punto di riferimento nel suo settore, che ha sempre voglia di imparare, di mettersi in gioco.
È un altro modo di intendere il lavoro e sapere se è il tuo ti aiuterà a fare scelte orientate.

Il lavoro come vocazione è un po’ come se fosse qualcosa che “ci sentiamo dentro”. Non è spiegabile a parole perché viene dalla pancia. Ti è mai capitato di provare qualcosa di simile? A me è successo quando cercavo di dare un senso a cosa avrei voluto fare nella mia carriera professionale.

Sentivo di voler fare qualcosa ma non riuscivo a darle una forma. In seguito capii che il mio senso era aiutare le persone. Il lavoro di coach è venuto dopo; è stata una concretizzazione di ciò che sentivo.

Questi tre modi di considerare il lavoro sono un modo molto utile per fare un po’ il punto, insieme con gli altri aspetti di cui sopra.

Cosa non voglio fare

Come coach dico sempre che gli obiettivi devono essere espressi in positivo. È importante dunque utilizzare parole come: voglio, desidero, ecc. Si tratta di una strategia utile per dare una direzione al nostro cervello e dirgli con precisione cosa fare.

Vorrei però che in questa fase di valutazione tu considerassi anche quei lavori che non vuoi fare, magari perché non puoi, perché hai un impedimento fisico oppure perché non ti piacciono proprio!
Questo non significa scartare a priori dei lavori che magari non hai mai considerato solo perché nell’ideale comune sono considerati di poco valore.

Parti sempre dal tuo Ikigai, da cosa ti appassiona e scarta quello che è molto lontano da quell’immagine. Anche questo passaggio ti aiuterà a restringere il campo e a vedere le cose più chiaramente.

Il lavoro che fa per te, continua con te

Fino ad ora abbiamo visto che prima di imbatterci nella ricerca del lavoro è importante capire cosa desideriamo per noi stessi e quale direzione vogliamo intraprendere.

È essenziale partire dall’essere per poi passare al fare. Ecco che in questo paragrafo vediamo quali sono gli aspetti da valutare una volta terminato il lavoro sull’identità.

Cosa sai fare

Nello schema dell’Ikigai abbiamo visto quanto sia importante l’area “ciò che so fare bene”. Questo perché posso desiderare con tutto me stess* di voler fare un lavoro ma se non ho idea di come si svolga, o quali competenze servano, difficilmente potrò pensare di diventare brav* e fare in modo che diventi qualcosa per cui possa essere pagat*.

Quali sono le mie competenze? Cosa so davvero fare?

Prendi carta e penna ed inizia a scrivere tutte le cose che sai fare, che hai imparato al lavoro, nella tua vita e per cui ti senti particolarmente confident. Se da sol* non riesci, chiedi aiuto a chi ti conosce: colleghi, amici, parenti. Sono sicura che emergeranno molte più cose di quelle che pensi.

Fissa un obiettivo

Avere un obiettivo è essenziale. Il perché è semplice: dobbiamo dare al nostro cervello una direzione da seguire e a noi un piano d’azione, ovvero una sequenza di azioni, da compiere per ottenere ciò che vogliamo.

Una volta capito ciò che desideriamo per noi e la nostra vita e definito ciò che sappiamo fare, il passaggio successivo è quello di fissare un obiettivo.

Cosa voglio essere/diventare nella mia carriera professionale?

Mi raccomando, che sia fattibile e motivante!

Cosa significa? Significa che se vogliamo davvero raggiungerlo dovremo fare in modo che sia qualcosa che ci motivi, che sentiamo ne valga davvero la pena e soprattutto che sia realizzabile.
Spesso le persone definiscono gli obiettivi senza tenere conto di questi due aspetti, incorrendo così in una “non realizzazione”.

Più sarà motivante e più mi impegnerò a raggiungerlo.

Preparati la strada

Per scegliere il lavoro che fa per te, dovrai occuparti della tua preparazione. Cosa significa?

Significa che a seconda di ciò che vuoi ottenere, dovrai pensare se:

👉🏻 aggiornare le tue skills
👉🏻 incrementare le tue skills tramite corsi di formazione
👉🏻 rimettere mano al tuo curriculum o scriverlo interamente
👉🏻 curare il tuo profilo LinkedIn
👉🏻 prepararti ai colloqui
👉🏻 costruire una presenza on line

Molti pensano che la strada più difficile sia quella di capire cosa desideriamo. In parte sono d’accordo.
La nostra educazione e la nostra società non ci hanno insegnato a farlo. Il punto è che non è sufficiente.

Se vuoi eccellere nel tuo settore, se vuoi diventare un punto di riferimento e se vedi il lavoro come carriera, sarà importante continuare a formarti.

Fare è la chiave.

Se vuoi davvero realizzare i tuoi obiettivi, dovrai metterti nell’ottica che dovrai metterti in gioco, in alcuni casi ripartire (mai da zero!), costruirti una nuova identità professionale. E nulla piove dal cielo! Preparati dunque la strada per scegliere il lavoro che fa per te.

Non dimenticare…

Ogni decisione prevede dei rischi e i rischi, spesso, ci limitano.

Siamo così concentrati sulle cose che potrebbero andare male che non pensiamo mai (o troppo poco) a ciò che potrebbe andare bene, i benefici appunto.

Con questo non voglio dire di non valutare i rischi, anzi! Durante i miei percorsi di carriera affronto sempre il tema legato all’ecologicità dell’obiettivo, ovvero se ciò che desidero è o meno compatibile con la mia vita privata, le mie aspettative personali, la mia famiglia, le mie passioni.

Quali sono i rischi se scelgo di fare quel passo?

Fare un bilancio è dunque essenziale per poter decidere con serenità. E cosa significa fare un bilancio? Significa pensare ai pro e i contro, significa valutare quanto ciò che vogliamo impatta sulla nostra vita, significa fare i conti (letteralmente intendo!), significa pianificare, confrontarsi.

Valuta i rischi ma non dimenticare i benefici che quel cambiamento potrebbe portarti. L’essere umano preferisce restare nel dolore che conosce e che può controllare, piuttosto che pensare a quello che potrebbe ottenere se facesse il salto, se si desse una possibilità.

Fai in modo di darti quella possibilità. Te la meriti.

Studia il mercato

Sempre perché prepararsi è importante, studia il tuo mercato di riferimento. Fai in modo di sapere come potresti spendere le tue competenze, in quale lavoro e in quale ruolo.

Questo significa capire se le tue competenze sono adatte al lavoro che vorresti svolgere o se ne servono altre. Qualora così fosse, impegnati per integrarle.

L’azienda perfetta non esiste

Non esiste l’azienda perfetta ma esiste l’azienda in cui puoi esprimerti, in cui puoi sentirti valorizzat*, in cui le persone si rispettano e contribuiscono alla crescita dell’altro. Non c’è scritto da nessuna parte che tu debba restare dove sei se ci stai male.

Come fare ad uscirne? Valuta la situazione, pianifica e organizza (se da solo non riesci chiedi aiuto) e pensa al tuo futuro. Ti meriti molto di più di quello che hai.

Prima di candidarti per una posizione, studia l’azienda, i valori che la rappresentano, cosa dicono le persone che ci lavorano. Informati il più possibile e non farti trovare impreparat*.

Questo non ti darà la garanzia che quell’azienda sia l’azienda giusta per te ma perlomeno saprai di aver fatto tutto ciò che era possibile fare per scoprire se potesse esserlo.

Non è mai troppo tardi

Non è mai troppo tardi per ricominciare. Non si parte mai da zero. Tutto quello che hai fatto fino a questo momento ti è servito per arrivare dove sei oggi.

Magari deciderai di iniziare un nuovo lavoro, ma questo non significa che non potrai portare con te il bagaglio che hai sviluppato nei tuoi anni. Si parte sempre da ciò che abbiamo.
Ricordati sempre che la conoscenza è potere (nel senso che apre le porte a tante opportunità).

Career coaching

Negli ultimi anni è esplosa la figura del career coach. Chi è cosa fa, te lo spiego in questo articolo in modo dettagliato. Quello che vorrei lasciarti qui è un messaggio che io ritengo molto importante.

Il coach è un acceleratore di performance.

Questo significa che potresti trovare le soluzioni ai tuoi dubbi e alle tue domande anche da sol*. Il punto è che non sai quando! Se senti di aver bisogno ora, chiedi aiuto! Non c’è nulla di male nel farlo, anzi. Io trovo che le persone forti siano proprio quelle che sono disposte ad alzare la mano e a dire “da sol* non ce la faccio, mi aiuti”?

Come vedi sono tante la variabili da tenere in considerazione nella scelta del lavoro ideale. La cosa però da cui nessuno può prescindere, è la propria identità. Scopri chi sei e cosa vuoi e poi pensa a quale lavoro svolgere. Quel lavoro diventerà espressione di chi sei.

In bocca al lupo per la tua ricerca.

Un abbraccio,

Fede

FEDERICA ROMAGNA

Career Coach, Consulente di carriera e Mental Coach certificata.
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